Ci sono calciatori che, più di altri, entrano a gamba tesa nei nostri cuori da tifosi. Per imprese incredibili, per il forte attaccamento alla maglia, o semplicemente “perchè so’ forti”!
E Sinisa Mihajlovic è amato per tutte queste ragioni e forse anche di più.

Chi scrive in questo momento, ama alla follia “Sini”, ma sarebbe possibile non amarlo? 

Abbiamo vissuto a distanza il suo dramma, ci siamo commossi nel vederlo in panchina stretto in un giaccone, cappelletto di lana in testa, quell’uomo che tutti avrebbero voluto abbracciare, doveva ergere un muro tra lui e gli altri per il male che lo aveva afflitto.

Ma Miha è un guerriero, Miha non si arrende mai.

Sinisa ci ha avvolti e coinvolti in questa battaglia affrontata con la dignità e la fermezza di colui che se c’è da combattere, lo fa senza prendere in considerazione la sconfitta.

Questo è il suo miracolo, non solo il Bologna che prese per mano lo scorso anno nell’incubo “retrocessione” e portò in lato ottenendo molto più di ciò che gli era stato richiesto. L’ha trovato all’angolo, incapace di alzare la testa, più vicino alla Serie B che aggrappato alla Sreie A e lo ha costretto ad un nuovo modo di giocare e soprattutto, lo ha costretto ad un’altra ambizione.

Abbiamo partecipato tutti al dramma di Miha, siamo stati tutti Miha, c’ha lasciati basiti, c’ha feriti, ma allo stesso modo c’ha dato una lezione di coraggio, di lotta a testa alta contro tutto.

E cazzo, non solo si vince, il mondo lo si spacca in due!

Oggi è il suo giorno, il 20 febbraio si celebra il compleanno di Sinisa.

Miha ha portato con sé il carattere sempre, dapprima come giocatore e poi come allenatore, trasformando la mentalità dei suoi ragazzi, plasmandone l’anima.

Guardandolo abbiamo assistito a tanti miracoli sul campo e nella vita, abbiamo visto la paura ed il coraggio di chi insegue la vittoria senza porsi mai un limite, in campo e fuori.

Lo scorso luglio l’annuncio della leucemia, la vicinanza di tutta Italia, la lotta che purtroppo è nota a tantissima gente e forse anche a chi sta leggendo in questo momento, il trapianto di midollo osseo… ma appena può, Sinisa va in panchina per aiutare e cazziare il suo Bologna.

Perchè un posto in Europa League pretende l’allenatore serbo! Perchè i sogni devono essere sognati in grande o non fanno per lui.

51 anni, il compleanno più importante, un’altra vittoria, forse qualche incazzatura in meno come ha detto lui stesso , guardando però sempre il mondo dall’alto in basso.

Nemmeno la malattia ha potuto piegare il guerriero, nemmeno la malattia ha potuto oscurare Sinisa, non sapeva contro chi s’era messa!


E SE LA TIRA SINISA…E SE LA TIRA SINISA…….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *